mercoledì 1 aprile 2015

730 precompilato - vera semplificazione? Vediamo cosa succede nella realtà.

Il 15 Aprile si avvicina,  l'agitazione incombe.
Telegiornali, giornali, internet e social, ne stanno parlando sempre di più, creando una confusione generale tra i contribuenti che non sanno più da che parte girarsi e iniziano a chiamare in studio in preda al panico per sapere come devono fare per non sbagliare.

L'Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un sito apposito e anche un video dimostrativo su Youtube, nonchè una circolare in cui si danno risposte ai questiti più comuni. Si possono trovare anche altre informazioni generali nella scheda informativa dell'Agenzia.


Ma proviamo a vedere noi che cosa si deve fare in pratica.

Il 730 precompilato è la novità in materia fiscale del 2015. La grande novità che dovrebbe rendere la predisposizione della dichiarazione più semplice e tecnologicamente avanzata.

Prima di tutto, il 15 Aprile sarà possibile ottenere il 730 precompilato, ma questa non è una data di scadenza. Se il modello si scarica il 16 o il 17 Aprile, o addirittura a maggio non succede nulla, nessuno chiederà delle sanzioni o interessi se non si è scaricato questo "prezioso" documento.
La scadenza per presentare il 730, è il 7 luglio, quindi facciamo un bel respiro e pensiamo che si, non si deve perder tempo, ma si può fare tutto con dei tempi dignitosi, senza correre come dei flipper in preda all'ansia.

Ora che abbiamo capito di avere a disposizione il tempo necessario per fare tutto a dovere, vediamo come muoverci.

Quando si parlava di 730 precompilato, si pensava di ricevere dall'amministrazione finanziaria il modello compilato da controllare e rispedire indietro. Vista così poteva anche essere una bella cosa, innovativa e pratica. Peccato che nella realtà non sia proprio così.
Infatti il modello non arriva a casa con una bella busta, ma si deve scaricare on line. Anche per il/la signore/a pensionato/a di 90 anni, sarà possibile scaricarlo on line. (Ci rendiamo conto di che cosa significa questo? Senza nulla togliere ai 90enni, che a volte sono meglio dei 20enni, ma forse era meglio lasciarli vivere la loro vita in pace e godersi i nipotini, no?). 

Ma qui la domanda sorge spontanea, come si scarica? 

Si dovranno chiedere i codici di accesso all'Agenzia delle Entrate. Ci si deve registrare sul sito (link qui) inserendo i propri dati personali. Al termine della registrazione, verrà consegnata una parte del codice (via mail o con un sms sul telefono) che dovrà essere ben conservata. Nell'arco di una quindicina/ventina di giorni, verrà inviata all’indirizzo di residenza una busta contenente la seconda parte del codice. Con le due parti del codice sarà possibile accedere al proprio profilo e scaricare il 730 precompilato.

E' possibile richiedere anche il codice pin chiamando il numero di telefono 848.800.444. Visto il numero di contribuenti che ne faranno richiesta, suppongo che i tempi di attesa al centralino saranno abbastanza lunghi, quindi penso sia meglio usare il tempo dell’attesa per fare la procedura on line. (Questo è un mio parere assolutamente personale).

Ci sono buone notizie invece per coloro che possiedono già il codice Pin dell’Inps. Anche con solo con questo codice si potrà prendere visione del proprio modello 730 precompilato.

Di conseguenza si può scegliere quale codice richiedere, se quello dell’Inps (la tempistica e la procedura sono più o meno le stesse, potete vederlo qui) o quello dell’Agenzia delle Entrate; tutto dipende da quali interessi si hanno. Infatti questi codici potranno essere utili anche in futuro, perché valgono per sempre e non sarà necessario rifare la procedure ogni anno.

Con il codice dell’Agenzia delle Entrate si può visionare anche il proprio Cassetto Fiscale, quindi la propria posizione fiscale dal 1994 ad oggi (dichiarazioni presentate, pagamenti, avvisi bonari in corso pagati e non).
Con il codice dell’Inps si può controllare invece la propria posizione contributiva, fare i calcoli per la pensione e vedere anche le pendenze iscritte a ruolo (cioè se si hanno delle questioni in corso con Equitalia, il debito residuo da pagare e le situazioni pendenti).

Può essere che non tutti vorranno effettuare la procedura di richiesta dei codici da soli, e quindi saranno portati a rivolgersi ad un professionista abilitato o ad un Centro di Assistenza Fiscale (Caf).
Passaggio direi quasi obbligato nella maggior parte di casi, indipendentemente dall’acquisizione dei codici in maniera autonoma. L’amministrazione finanziaria ha infatti ammesso che oltre il 70% delle dichiarazioni precompilate saranno incomplete, pertanto sarà necessario apporvi delle modifiche.

Ma fino a qui, nulla di male direte voi, come ci si è rivolti per anni al professionista o Caf che sia per fare il 730, ci si rivolge anche quest'anno come sempre, ed è tutto a posto.

Ecco, è qui che iniziano i problemi.

Il professionista che verrà delegato per svolgere qualsiasi operazione con i modelli già precompilati, avrà la responsabilità degli errori. Ma non solo per gli errori commessi da chi elabora le dichiarazioni, ma anche per quelli imputabili al cliente e quelli commessi da chi ha precompilato il modello.

Ovvero, se il modello precompilato viene accettato senza modifiche direttamente dal contribuente o dal sostituto di imposta (se presta assistenza fiscale), l’amministrazione finanziaria non effettuerà il controllo documentale sui dati forniti dai soggetti terzi, cioè su quei dati che l’amministrazione finanziaria stessa avrà inserito nel modello precompilato.

Se il contribuente invece delega un professionista abilitato o un Caf, a prendere visione del proprio modello precompilato, questi ultimi devono apporre sulla dichiarazion il visto di conformità, sia che la dichiarazione venga modificata, sia che questa venga accettata così com’è stata precompilata.

Questo vuol dire che i controlli verranno eseguiti (anche se la dichiarazione viene accettata e non modificata) presso il Caf o professionista abilitato che ha presentato la dichiarazione, senza rivolgersi al contribuente. Nel caso in cui a seguito del controllo dovesse emergere una differenza di imposta a debito, verranno inviate direttamente agli incaricati della compilazione del modello le eventuali richieste di pagamento, alla quale questi  saranno tenuti a rispondere nella misura dell’imposta, maggiorata di interessi e sanzioni (30%).

Il professionista abilitato o il Caf può però evitare di pagare se riesce a dimostrare che il visto di conformità infedele è stato posto a causa di un comportamento doloso del contribuente.

In poche parole, il professionista si prende carico di tutto. Nel caso in cui a seguito del controllo dell’Agenzia delle Entrate, dovesse risultare un maggiore importo da pagare rispetto a quanto indicato in dichiarazione, questa somma (imposta + sanzioni al 30% + interessi) dovrà essere corrisposta direttamente da chi è stato delegato per la compilazione della dichiarazione. Se poi questo riesce a dimostrare che tali errori derivano da un comportamento infedele del contribuente, può evitare di pagare e rifarsi sul suo cliente.
Quindi, oltre al tempo necessario per la compilazione della dichiarazione, che può essere più o meno breve, chi elaborerà le dichiarazioni dovrà anche mettere in preventivo, che in caso di necessità, si dovrà essere in grado di dimostrare che la documentazione fornita dal contribuente non sia stata manomessa e sia stata correttamente inserita dichiarazione, e che il professionista non avrebbe in alcun caso potuto sapere che quello che aveva in mano non corrispondesse alla verità (semplice vero?). 

Per fare tutto questo, è inevitabile che il compenso richiesto da un Caf o da un professionista abilitato per la presa in carico di un modello 730, aumenterà drasticamente, fino a raddoppiare rispetto all’anno scorso. Si tenga presente infatti che è stato necessario per i Caf, aumentare i massimali delle proprie assicurazioni, e pertanto è impensabile riuscire a mantenere i costi di elaborazione agli stessi livelli degli anni precedenti.

A questo punto non so quanti vantaggi possa aver portato l’introduzione del modello 730 precompilato. Considerando l’argomento dal punto di vista  di chi dovrà effettuare il lavoro, mi viene da pensare che forse tutti questi vantaggi non ci sono. L’unico vantaggio potrebbe essere quello di portare i contribuenti ad essere abilitati ad accedere ai propri cassetti fiscali/contributivi. Aspetto che si rileverà essere molto utile nel caso in cui dovessero verificarsi dei controlli e verifiche da parte dell'amministrazione finanziaria; essendo già in possesso dei propri codici, il contribuente potrà prendere visione della propria situazione in qualsiasi momento, o delegare un professionista per farlo.

Ricordo che, a seguito di tutte le nuove proposte, resta ancora in essere la possibilità per il contribuente di continuare a presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie.

Consiglio vivamente, prima di prendere l’iniziativa e richiedere i codici di accesso, di consultare un Caf o professionista, e decidere con quest’ultimo quale sia il modo migliore di operare per la propria situazione specifica. Per poter dichiarare senza problemi in futuro e chiarire anche la questione compensi prima di trovarsi brutte sorprese. 


venerdì 27 marzo 2015

I fondamentali - La registrazione delle fatture

Il primo tra i compiti che ho dovuto svolgere in studio, è stato occuparmi delle fatture dei clienti.

In ogni lavoro si parte facendo la gavetta, in questo ambito penso che la gavetta consista nello smazzarsi la montagna di fatture che ogni cliente periodicamente consegna al suo consulente. 

Svolgendo questo compito, poco allettante diciamocelo, si ha però modo di imparare e conoscere un numero notevole di problematiche e di questioni diverse. Inoltre si può iniziare a capire le dinamiche con cui opera la società cliente che stiamo trattando.

Appena usciti dall'università, siamo tutti molto bravi sulla teoria, ma appena ci mettono davanti una serie di fatture, scommetto che molti non sanno proprio bene come approcciarsi.

Registra oggi e registra domani, ho capito un paio di elementi che possono fare la differenza e far vivere meglio chi deve svolgere questo lavoro, soprattutto se per la prima volta.

Non bisogna mai sottovalutare l'importanza delle fatture, perchè sono le basi di tutto, e come tutte le cose, se c'è una base solida e ben costruita, il resto viene da sè.
Infatti dalla registrazione delle fatture parte tutto: dalle liquidazioni iva, al c.d. "spesometro", alla deducibilità dei costi, all'inserimento corretto dei costi in bilancio ecc.
Registrare le fatture significa inserire nella contabilità aziendale, il nominativo del fornitore/cliente, la data della fattura, il conto di costo/ricavo, l'imponibile, e i dati iva: se l'iva è esente, esclusa, l'aliquota, e le casistiche particolari e la deducibilità.

Perdere quei due minuti in più a indicare nella registrazione qualche dettaglio apparentemente inutile, può far risparmiare ore di lavoro in sede di controllo.

         Per esempio, se una società ha intestati due automezzi, di cui uno per uso strumentale e l'altro come uso non strumentale, le fatture relative alle manutenzioni di questi due automezzi vanno registrate con due modalità differenti. Le manutenzioni relative al mezzo ad uso strumentale saranno totalmente deducibili, mentre le manutenzioni per il secondo automezzo saranno deducibili nella misura del 20%. In questo caso, inserire nei dettagli la targa dei mezzi a cui si riferisce la prestazione, può essere utile in fase di controllo per verificare di aver inserito i costi di manutenzione correttamente, senza dover ricercare tutta la documentazione.

Ma cerchiamo di procedere con ordine.

La cosa più importante da fare è capire che la maggiorparte dei clienti non sa cosa vuol dire fare questo lavoro. I clienti si occupano di altro, altrimenti non si rivolgerebbero ad un professionista, ma allo stesso tempo sanno della loro attività e quello che fanno.
Per questo è importante spiegare loro ogni singolo aspetto che può essere utile per capire i concetti più generici della contabilità.

Per fare bene questo lavoro (in generale, non solo per la registrazione delle fatture) è quindi indispensabile avere un buon rapporto con chi si occupa delle "scartoffie" e spiegargli bene che cosa serve. Altrimenti è possibile ritrovarsi a fine anno a dover fare le corse per sistemare le registrazioni e controllarle.

Una volta capito questo, ci sono una serie di aspetti che secondo me sono fondamentali, e possono aiutare nella registrazione delle fatture:

Primo - Ordine -  Mantenere l'ordine vuol dire riuscire a regolarsi tra la montagna di documenti che si crea mese dopo mese. Se non si è ordinati di natura, si deve fare lo sforzo, non c'è via di scampo. Le fatture vanno ordinate per data (le fatture che mi hanno affidato erano sempre in ordine sparso), ogni fattura registrata avrà il suo numero di registrazione e di protocollo che bisognerà indicare sopra. Pensate se in sede di chiusura dei conti dovete controllare una fattura, se avete generato il caos tra le montagne di fatture farete molta fatica a ritrovarla.

Secondo - Pazienza e Attenzione - Ci vuole molta pazienza. Non andare di fretta anche se la scadenza è dietro l'angolo e vi hanno consegnato i documenti in ritardo (capita SEMPRE). La registrazione delle fatture è un lavoro automatizzato, è facile inverire l'ordine dei numeri o perdersi uno 0 o una virgola.
Pensate se doveste far pagare l'iva avendo fatto i calcoli con uno 0 in più in una fattura attiva, cosa potrebbe succedere.
Ma non solo, è importante inserire correttamente anche i dati del cliente/fornitore per non perdere tempo con il c.d. "spesometro".
Se vi capita una situazione di stress, e ne capitano, meglio fare una pausa caffè in meno, o finire più tardi in ufficio. Ci guadagnerete anche dopo, perchè avrete la certezza che quello che avete fatto è giusto. 

Terzo - I Conti - Fare molta attenzione ai conti di costo/ricavo che si registra. E' da qui che si può iniziare a definire che cosa si può dedurre e che cosa no, cosa faccia parte dei costi operativi o meno. Inserire i conti di costo il più specifico possibili, garantisce la massima tracciabilità di quello che si fa.

Quarto - Le Scadenze -  Per la mera registrazione delle fatture ricordiamo che si hanno due scadenze primarie il 16 di ogni mese. Vuol dire che ogni mese, dovremo far pagare qualcosa ai clienti, quindi si devono avere tutti i conteggi fatti almeno entro il 10/13 del mese per poter avvisare il cliente e dargli la possibilità di pagare. Le scadenze sono: la scadenza Iva periodica (è possibile anche effettuare il versamento dell'iva periodica ogni tre mesi, ma ne parleremo più avanti), e le ritenute d'accondo per i percipienti di lavoro autonomo.

Farò un approfondimento su queste due scadenze a breve.

Quinto - Controllo-Controllo-Controllo - Si, bisogna controllare sempre che i dati e i numeri quadrino. Cosiglio personale: avere sempre un secondo conteggio indipendente dalla registrazione, da poter confrontare con i registri.
Se si ha un programma di contabilità , questo aiuta moltissimo e fa praticamente tutto da solo, ma a parte che toglie un po' della magia del far quadrare i conti, non bisogna mai fidarsi al 100% solo di lui. 
Avere un file excel dove si indicano almeno gli importi iva divisi per aliquote, può servire per controllare che la liquidazione iva che si sta facendo sia corretta. Se si hanno dei corrispettivi da registrare, è sempre meglio riportarli anche sul file excel, per controllare che la somma finale sia effettivamente corretta e avere modo di visionare quello che è stato indicato giorno per giorno. Ci vuole davvero poco a fare questi controlli, e ne vale davvero la pena.

Questo voleva essere un post generico sulla registrazione delle fatture, indicando quali, secondo il mio modesto parere, sono gli elementi fondamentali da considerare.
Non è tutto qui, ci sono molti altri aspetti da analizzare e commentare, ma per quello ci sarà tempo e modo più avanti.

In ogni modo spero di essere stata utile.

A presto,

Silvia.

lunedì 23 marzo 2015

Esperto Contabile vs Dottore Commercialista


Come mai scrivo di diventare Esperto Contabile e non Dottore Commercialista? Perchè ho preso questa decisione, e che differenze ci sono tra le due professioni? 



Quando ho deciso che volevo esercitare la professione, ho cercato di capire che tipo di professionista sarei voluta diventare, che cosa, nello specifico avrei voluto fare e quali erano gli aspetti di questa professione che mi attiravano di più e che mi spingevano a volerne fare il mio lavoro.

Ho deciso di non proseguire con la laurea magistrale perchè preferivo lavorare, avendo la possibilità di farlo in un luogo già conosciuto e di poter fare ciò che mi piaceva. Inoltre il pensiero di dover affrontare altri due anni di esami e lezioni, ancora più duri della triennale, non mi entusiasmava, e ho pensato che fosse inutile quindi perdere tempo.

Ma alla fine, che cosa cambia tra l'Esperto Contabile e il Dottore Commercialista?

Prima di tutto bisogna sottolineare che le professioni di Esperto Contabile e Dottore Commercialista sono regolate dallo stesso Albo - Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili -  che viene suddiviso in due sezioni: A per i Dottori Commercialisti e B per gli Esperti Contabili. La normativa di riferimento è il D.Lgs n. 139 del 2005.

In pratica un Dottore Commercialista, è specializzato in materia fiscale, tributaria e giudica, al fine di garantire una corretta gestione patrimoniale. Può svolgere le funzioni di amministrazionee liquidazione aziendale, a lui possono essere attribuite cariche specifiche di sindaco e revisore del bilancio. E' in grado di porre in offrire consulenze tecniche societarie, giuridiche e contrattuali.

L'Esperto Contabile ha il compito della tenuta della contabilità e della consulenza fiscale sia di persone fisiche che giuridiche. Può valutare e controllare la redazione del bilancio e la corretta tenuta della contabilità, nonchè occuparsi della tassazione e della readazione dei documenti di fine esercizio.

In merito a queste differenze ci sono molte opinioni contrastanti. C'è chi sconsiglia vivamente l'iscrizione alla Sezione B dell'Albo, chi invece sostiene che operativamente non ci sia così tanta differenza tra l'esercizio delle due professioni.

Chi sconsiglia l'iscrizione alla sezione B, sostiene che non si abbiano i riconoscimenti professionali che ci si meriterebbe, in quanto si ritiene che la professione di Esperto Contabile non sia particolarmente riconosciuta. Infatti dal punto di vista previdenziale e di attività esercitata ai fini Iva, l'Esperto Contabile è equiparato al Ragioniere.
Le Casse di Previdenza sono distinte per le due sezioni dell'Albo. I Dottori Commercialisti ne hanno una dedicata, mentre invece gli Esperti Contabili devono effettuare l'iscrizione per la gestione dei contributi presso la Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri.
Allo stesso modo, l'attività da dichiarare ai fini Iva, viene indicata come "Servizi forniti da ragionieri e periti commerciali", codice 69.20.12.

Invece c'è chi sostiene che questi aspetti siano meramente teorici e gli da poca importanza. Si ritiene infatti che le capacità e i riconoscimenti professionali di un individuo si misurino nella pratica. Sostanzialmente un Esperto Contabile, una volta ottenuto i giusti accessi, può anche svolgere diverse attività, come la curatela fallimentare, l'amministrazione giudiziaria e la rappresentanza in commissione tributaria.

Io personalmente sposo la seconda modalità di pensiero.
Ritengo inoltre che il raggio d'azione di un professionista iscritto all'Albo sia talmente ampio, che per poter fornire una consulenza adeguata, sia necessario specializzarsi in alcuni settori in base al proprio interesse.















giovedì 19 marzo 2015

Di cosa stiamo parlando:



Tirocinante inesperta, con la speranza di diventare un giorno, esperto contabile. Sono Silvia, e da poco sono iscritta nel registro dei tirocinanti dell'Ordine dei Dottori Commercialisti della mia città. Ho pensato a questo blog per poter parlare degli argomenti che affronto in questo tirocinio, per poterli approfondire in una chiave che possa essere per me divertente e magari utile a qualcuno, nonché occasione di confronto e di scambio di opinioni. In questo modo penso di poter avere una sorta di quaderno degli appunti, condiviso tra tutti, in cui annotare tutte le questioni importanti da ricordare e i trucchi del mestiere che si imparano man mano. 

Questo non vuole essere un blog in materia normativa, tributaria, civilistica o altro. Sia perchè in questo momento non sono in grado di trattare determinati argomenti in queste chiavi così importanti, sia perchè per quello, abbiamo i manuali, i codici e moltissimo altro materiale che chi si sta preparando all'esame di Stato conosce molto bene. Vuole essere un modo per approfondire gli argomenti più semplici, che per chi è nuovo in questo ambiente e non sa ancora bene come muoversi, possono essere complicatissimi. Tutto questo in chiave molto più pratica e meno tecnica rispetto a ciò troviamo sui libri. Molte volte mi capita di cercare on line una soluzione operativa a qualche argomento: puntualmente vengo sommersa dalle mille pagine che bisogna consultare per riuscire a capirci qualcosa, per poi accorgermi che alla fine quello che devo fare non è poi così complicato. Per questo cercherò di scrivere di soluzioni pratiche, coincise e semplici, che spero potranno essere condivise e utili. 

L'obiettivo è quello di riuscire ad elaborare una buona serie di approfondimenti  che possano essere utili a chiarire i dubbi a chi come me sta intraprendendo un percorso formativo volto all'esercizio della professione, ma anche a chi deve, per qualsiasi motivo, avere a che fare con determinate questioni, e non ha la minima idea di come regolarsi. 

Spero che possiate condividere con me questo percorso, e trovarlo interessante.

A presto, 
Silvia.